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Type de textesource
TitreDel proprio et ultimato fine del poeta
AuteursFontana, Publio
Date de rédaction
Date de publication originale1615
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, p. 64

Hora questa tanto forte e salda imaginazione deve più che in ogni altro, nel poeta, e nel pittore, e scoltore necessariamente ritrovarsi, i quali appunto sono rassomigliatori delle cose naturali ; ma più nel poeta, che nel pittore ; peroche al pittore, come colui, che l’esterna bellezza del corpo considera, è conceduto, che possa imitare il volto, e le altre membra, quali si ritrovano in fatto, pur che sieno simili al naturale, secondo che faceva Dionigi il pittore ; ma i poeti, che l’interna bellezza dell’animo, e di ogni altra cosa rimirano, non sanno ne vogliono imitare ne questo, ne quello particolare secondo i diffetti, che sostengono ; anzi contemplando l’universale, e la bellissima idea nel sommo artefice, rappresentano et isprimono le cose, quali convengono, e devono essere, secondo l’universale idea del bello, nel modo, che dice Aristotele aver fatto Sofocle poeta, e aver usato Polignoto pittore, mentre i più belli prendeva ad imitare con suoi colori.

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